Edoardo Siravo
Federica De Benedittis
Mimmo Mignemi
Il Birraio di Preston
Tratto dal romanzo di Andrea Camilleri
Riduzione teatrale di A. Camilleri – G. Dipasquale
Regia di Giuseppe Dipasquale
Tratto dal romanzo di Andrea Camilleri è uno spettacolo messo in scena con la regia di Giuseppe Dipasquale, che firma insieme all’autore la riduzione teatrale.
Dal 21 Febbraio al 01 Marzo
Nell’estate del 1995 trovai, tra vecchie carte di casa, un decreto ministeriale (che riproduco nel romanzo) per la concessione di una linea telefonica privata. Il documento presupponeva una così fitta rete di più o meno deliranti adempimenti burocratico – amministrativi da farmi venir subito voglia di scriverci sopra una storia di fantasia (l’ho terminata nel marzo del 1997).La concessione risale al 1892, cioè a una quindicina di anni dopo i fatti che ho contato nel Birraio di Preston e perciò qualcuno potrebbe domandarmi perché mi ostino a pistiare e ripistiare sempre nello stesso mortaio, tirando in ballo, quasi in fotocopia, i soliti prefetti, i soliti questori, ecc.. Prevedendo l’osservazione, ho messo le mani avanti. La citazione ad apertura del libro è tratta da “I vecchi e i giovani” di Pirandello e mi pare dica tutto. Nei limiti del possibile, essendo questa storia esattamente datata, ho fedelmente citato ministri, alti funzionari dello stato e rivoluzionari col loro vero nome (e anche gli avvenimenti di cui furono protagonisti sono autentici). Tutti gli altri nomi e gli altri fatti sono invece inventati di sana pianta.
Questo era quello che scrivevo in calce alla pubblicazione del romanzo e che mi sento di confermare anche per questa occasione. Ora, questo romanzo, diventa teatro. Sarà il mio destino, sarà la mia vita passata di uomo di teatro, sarà che Dipasquale riesce sempre a convincermi, fatto sta che un altro mio romanzo si trasforma in una pièce teatrale. Qui il lavoro, rispetto al Birraio, era certamente più d’azzardo. Ma forse per questo più entusiasmante.
Pirandello amava dire che il lavoro dell’autore terminava quando egli riusciva a mettere la parola “fine” alla scrittura teatrale. Bene, questo copione ha la parola fine, messa nell’ultima pagina. Tuttavia mi sento di chiosare il buon Luigi: è proprio nella messa in scena che inizia un nuovo viaggio del testo, sempre diverso e sempre nuovo, sempre imprevedibile, sempre disperatamente esaltante. Per questo il confine del teatro è come l’orizzonte dei viaggiatori nei mari d’Oceano: sempre presente, mai raggiungibile.
Andrea Camilleri
“Il birraio di Preston” tratto dal romanzo di Andrea Camilleri è uno spettacolo messo in scena con la regia di Giuseppe Dipasquale, che firma insieme all’autore la riduzione teatrale. Lo spettacolo è andato in scena per la prima volta nella stagione 1998/1999 ed è stato ripreso nelle stagioni 2008/2009 e 2009/2010 con una tourné nazionale che ha toccato le maggiori città italiane, tra cui Milano, Roma, Torino, Genova, Padova, Bologna, Bolzano, Verona, Palermo.
TRAMA
Ci troviamo in un piccolo paese siciliano, che nella topografia camilleriana è il solito Vigàta, durante la seconda metà dell’Ottocento. L’occasione è data dal fatto che è necessario inaugurare il nuovo teatro civico “Re d’Italia”.
Il prefetto di Montelusa, paese distante qualche chilometro, ma odiato dagli abitanti di Vigàta perché più importante e perché sede della Prefettura, si intestardisce di inaugurare la stagione lirica del suddetto teatro con un’opera di Ricci. Nessuno vuole la rappresentazione di quel lavoro, tra l’altro realmente scadente.
Il Prefetto obbliga addirittura a dimettersi ben due consigli di amministrazione del teatro pur di far passare quella che lui considera una doverosa educazione dei vigatesi all’Arte, per seguirli paternamente nei primi passi verso il Sublime.
Si arriva quasi a una guerra civile tra le due fazioni: da un lato i vigatesi che, con quel naturale e tutto siciliano senso di insofferenza verso tutto quello che sappia di “forestiero” (e il Prefetto Bortuzzi lo è!), decidono di boicottare l’ordine prefettizio; e dall’altra il prefetto Bortuzzi con Don Memè Ferraguto, al secolo Emanuele, cinquantino, sicco di giusto peso, noto uomo d’onore del luogo, sempre alleato al potere per atavica e pura convenienza. Da ciò si diparte una storia divertentissima e al tempo stesso tragica, che culmina nell’incendio del teatro.
Una narrazione interessante per il suo intreccio e intricata nello sviluppo specie quando compaiono sulla scena i dinamitardi che hanno il compito di dare al boicottaggio di quell’inaugurazione la fisionomia di un messaggio a livello nazionale: dovranno infatti far esplodere il teatro per convincere il governo che anche la Sicilia è allineata, contro lo Stato, a favore dei Carbonari.
La turbolenta vicenda si incastra con quella del Delegato Puglisi e della sua amante, la cui sorella ha trovato atroce morte proprio in seguito all’incendio del teatro, della cantante Maddalena Paolazzi vittima una delle più clamorose “stecche” nella storia del bel canto, del Dottor Giammacurta, dell’avvocato Fiannaca, dell’ingegnere Hoffer e di tanti altri.
La vicenda narrata è una vicenda esemplare per raccontare oggi la Sicilia. L’eterna vacuità dell’azione siciliana, che spesso si traduce in un esasperato dispendio di energie per la futilità di un movente, è la metafora più evidente del testo. In un esempio sublime e divertito di narrazione dei caratteri, la Sicilia, il suo mondo, i suoi personaggi vengono ammantati, attraverso la lingua camilleriana, da una luce solare, vivida di colori e ricca di sfumature.
Questa Sicilia che non dimentica i morti, non dimentica i mali letali che cercano di consumarla inesorabilmente dal di dentro, che non dimentica il tradimento verso valori appartenuti a se stessa quando era culla di una civiltà, questa Sicilia oggi può senza timore ricominciare a parlare di se stessa con la necessaria ironia e distacco, affinché l’autocompiacimento delle virtù come dei vizi e dei dolori, non costituisca lo stagno dal quale diviene difficile uscire.
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venerdì 21 Febbraio 2025
ore 21:15
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sabato 22 Febbraio 2025
ore 17:15
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domenica 23 Febbraio 2025
ore 17:15
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mercoledì 26 Febbraio 2025
ore 17:15
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giovedì 27 Febbraio 2025
ore 17:15
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venerdì 28 Febbraio 2025
ore 21:15
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sabato 01 Marzo 2025
ore 21:15
Tratto dal romanzo di Andrea Camilleri
Pubblicato da Sellerio editore
Riduzione teatrale di A. Camilleri – G. Dipasquale
Regia di Giuseppe Dipasquale
Con
Edoardo Siravo, Federica De Benedittis, Mimmo Mignemi,
e altri 8 attori
Produzione Teatro Al Massimo di Palermo
Altri spettacoli
Dal 09 Maggio al 17 Maggio
Gabriele Cirilli
Cirilli & family
con Gabriele Cirilli, ideato con Carlo Conti
Scritto da Gabriele Cirilli, Carlo Conti
con Maria De Luca, Mattia Cirilli, Daniele Ceva e Giorgio Ganzerli
Dal 04 Aprile al 12 Aprile
Flavio Insinna
Giulia Fiume
Gente di facili costumi
di Nino Marino e Nino Manfredi
Regia di Luca Manfredi
Dal 07 Marzo al 15 Marzo
Sergio Bernal
A Night With Sergio Bernal
Il Re del Flamenco SERGIO BERNAL
con la Dance Company
Evento Internazionale
Dal 21 Febbraio al 01 Marzo
Edoardo Siravo
Federica De Benedittis
Mimmo Mignemi
Il Birraio di Preston
Tratto dal romanzo di Andrea Camilleri
Riduzione teatrale di A. Camilleri – G. Dipasquale
Regia di Giuseppe Dipasquale
Dal 24 Gennaio al 01 Febbraio
Ambra Angiolini
Oliva Denaro
Dal romanzo di VIOLA ARDONE
Drammaturgia di Giorgio Gallione
in collaborazione con Ambra Angiolini
Regia di Giorgio Gallione
Dal 10 Gennaio al 18 Gennaio
Chiara Francini
Forte e Chiara
di Chiara Francini
Musiche originali eseguite dal vivo da Francesco Leineri
Collaborazione artistica Michele Panella
Regia Alessandro Federico
Dal 06 Dicembre al 14 Dicembre
PETER PAN Il Musical
Musiche | EDOARDO BENNATO
Regia | MAURIZIO COLOMBI
Dal 22 Novembre al 30 Novembre
Arturo Brachetti
CABARET – the musical
Basato su uno spettacolo di John Van Druten
Traduzione e adattamento di Luciano Cannito
Coreografie di Luciano Cannito
Regia di Arturo Brachetti e Luciano Cannito
Dal 01 Novembre al 09 Novembre
Drusilla Foer
Venere Nemica
scritto da Drusilla Foer e Giancarlo Marinelli
Regia Dimitri Milopulos